Contemplare la bellezza del contemporaneo è compito arduo se ci si confronta con la imponente eredità del passato, tanto più perché sfuggono i contorni delle categorie di pensiero che connotano l’orizzonte estetico del presente, in un contesto di crisi di valori che abbraccia l’universo del fare arte e del riconoscerla come bella. Riconoscere la bellezza non in quanto canone, ma come strumento di conoscenza, come traccia che dal passato accende le luci sul nostro presente indicandoci il cammino per costruire il progetto in una rinnovata consapevolezza del desiderio di bellezza attraverso l’archeologia del sapere “che è la sola via di accesso al presente. Questa riflessione ci aiuta a comprendere come il valore del passato, con le sue stratificazioni di forme complesse e contaminate dalle successive modernità, rappresenti non solo la via d’accesso al presente, ma anche il veicolo conoscitivo di ciò che si eredita dalla storia di architetture, di città e paesaggi. L’architettura italiana da sempre ha manifestato i segni e le tracce della storia nelle nuove configurazioni dello spazio antropizzato, costruendo attraverso le opere un’archeologia dei saperi, dove ogni monumento si è tramutato in documento di ricerca che ha formato le generazioni successive in un rapporto critico tra memoria e invenzione. Come i principî e i caratteri dell’architettura del presente possano poggiare sugli strati di quell’archeologia del sapere disciplinare lo raccontano alcune letture critiche di chi, confrontandosi con le complesse morfologie dei paesaggi plurali della contemporaneità, lavora su molteplici registri espressivi, in un rapporto di reciprocità tra scrittura e pratica progettuale. La riflessione sul progetto spesso passa attraverso il confronto ideale e materiale con quella bellezza ereditata, il cui valore diviene operante se agisce sulle problematiche del nostro presente. La lettura critica di testi architettonici del passato che alcuni autori rapportano all’attuale, può avviare la costruzione di un atlante di immagini, i cui frammenti individuano alcuni temi nodali attorno ai quali la condizione specifica dell’architettura italiana si confronta costantemente, in un intreccio profondo tra memoria e invenzione della bellezza.

Archeologia del bello / Giovannelli, Anna. - STAMPA. - (2018), pp. 245-254.

Archeologia del bello

Anna Giovannelli
2018

Abstract

Contemplare la bellezza del contemporaneo è compito arduo se ci si confronta con la imponente eredità del passato, tanto più perché sfuggono i contorni delle categorie di pensiero che connotano l’orizzonte estetico del presente, in un contesto di crisi di valori che abbraccia l’universo del fare arte e del riconoscerla come bella. Riconoscere la bellezza non in quanto canone, ma come strumento di conoscenza, come traccia che dal passato accende le luci sul nostro presente indicandoci il cammino per costruire il progetto in una rinnovata consapevolezza del desiderio di bellezza attraverso l’archeologia del sapere “che è la sola via di accesso al presente. Questa riflessione ci aiuta a comprendere come il valore del passato, con le sue stratificazioni di forme complesse e contaminate dalle successive modernità, rappresenti non solo la via d’accesso al presente, ma anche il veicolo conoscitivo di ciò che si eredita dalla storia di architetture, di città e paesaggi. L’architettura italiana da sempre ha manifestato i segni e le tracce della storia nelle nuove configurazioni dello spazio antropizzato, costruendo attraverso le opere un’archeologia dei saperi, dove ogni monumento si è tramutato in documento di ricerca che ha formato le generazioni successive in un rapporto critico tra memoria e invenzione. Come i principî e i caratteri dell’architettura del presente possano poggiare sugli strati di quell’archeologia del sapere disciplinare lo raccontano alcune letture critiche di chi, confrontandosi con le complesse morfologie dei paesaggi plurali della contemporaneità, lavora su molteplici registri espressivi, in un rapporto di reciprocità tra scrittura e pratica progettuale. La riflessione sul progetto spesso passa attraverso il confronto ideale e materiale con quella bellezza ereditata, il cui valore diviene operante se agisce sulle problematiche del nostro presente. La lettura critica di testi architettonici del passato che alcuni autori rapportano all’attuale, può avviare la costruzione di un atlante di immagini, i cui frammenti individuano alcuni temi nodali attorno ai quali la condizione specifica dell’architettura italiana si confronta costantemente, in un intreccio profondo tra memoria e invenzione della bellezza.
2018
Architettura in Italia. I valori e la bellezza
9788822901873
archeologia; bellezza; architettura; misura; paesaggio
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Archeologia del bello / Giovannelli, Anna. - STAMPA. - (2018), pp. 245-254.
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